Le Pittule: una bontà da gustare calde

Il Salento è una terra che affascina per la sua filosofia di vita: i suggestivi panorami collinari scendono dolcemente lungo la costa, concludendo il loro percorso fra le dune di sabbia; l’accoglienza dei locali si mescola sapientemente all’insieme di tradizioni e usanze che affondano le radici in tempi lontani.

Una cura particolare viene rivolta al mondo della convivialità culinaria, un mezzo strettamente connesso alla conoscenza del territorio in grado di rafforzare il legame fra i salentini e la loro bellissima regione.

In questo articolo vogliamo raccontare una delle specialità del nostro amato meridione che, nonostante sia popolare in differenti regioni e sotto differenti pronunce, rimane un must delle specialità del Salento: le pittule.

La cucina è in grado di regalare emozioni uniche, soprattutto quando i piatti delle nostre nonne ci ricordano i profumi e le bellezze di una terra in cui i prodotti tipici fanno da padroni. Le pittule salentine vengono preparate prevalentemente in inverno e consentono di tornare indietro con la memoria al periodo della propria infanzia, quando si aspettava con ansia di riempirsi lo stomaco con il proprio piatto preferito.

Rappresentano al meglio la vita che scivola lenta nel bel Salento: un prodotto “povero” e dalla preparazione semplice; un gusto buono proprio per il suo essere rustico e appassionato.

Le pittule profumano di farina impastata e di attesa prefestiva: con il loro autentico sapore mediterraneo sapranno conquistarvi, qualsiasi siano i vostri gusti!

Le pittule: cosa sono e dove gustarle

Le pittule salentine sono delle deliziose palline fritte di pasta lievitata che possono essere mangiate sia in solitaria, sia accompagnate da pesce (calamari e baccalà sono i nostri preferiti) oppure da verdure; possono essere fritte anche senza niente dentro, in quanto la loro semplicità rappresenta un gusto sempreverde d’intramontabile bontà.

Se vi trovate in Salento e volete assaggiare questa delizia, non c’è niente di meglio che accompagnarle con un bicchiere di buon vino quando sono appena cotte. La loro gustosa morbidezza verrà anticipata dal profumo semplice e genuino che emanano!

Le pittule sono dunque una specialità tutta meridionale: nel foggiano vengono preparate per festeggiare in famiglia la Vigilia di Natale, mentre in Puglia il piatto è servito in occasione della Festa di San Martino, l’11 novembre.

Se vi trovate in zona e desiderate assaggiare questa prelibatezza “fuori stagione”, non disperate: le pittule hanno ottenuto lo status di tradizione culinaria, e vengono proposte, di conseguenza, da molti ristoratori locali; l’antipasto è un ottimo modo per avvicinarsi alla cucina locale, e le pittule hanno un gusto semplice che farà impazzire anche i bambini.

L’ origine delle pittule e come prepararle

Le pittule vengono servite in Basilicata, Campania e Calabria; in Puglia sono state inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali. Nonostante la loro ampia diffusione, l’origine del piatto rimane incerta.

Preparazione

Una buona notizia per gli amanti della cucina semplice e immediata è che sono semplicissime da preparare.

Dopo aver impastato della farina con acqua fredda, basta versare il contenuto in una pentola nella quale aggiungere di volta in volta la quantità d’acqua necessaria a rendere il composto morbido e ben miscelato. Dopo una decina di minuti, il vostro impasto dovrebbe risultare leggermente appiccicoso; copritelo e lasciatelo riposare per circa due ore. Successivamente non resta che riscaldare l’olio della frittura per -cuocere delle palline o delle cucchiaiate del composto; maneggiate con le mani la vostra miscela e lasciate galleggiare le vostre pittule nell’olio di cottura fino alla loro doratura; a questo punto scolate e tamponate il fritto in eccesso lasciando riposare il vostro piatto su una carta assorbente per qualche minuto.

Ricordate che servire calde le vostre pittule donerà alla ricetta un valore aggiunto!

Immergersi nel cuore della tradizione culinaria di una regione è sempre un’esperienza magica e suggestiva, soprattutto per le buone forchette.

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