La puccia salentina: ecco come mangiarla

La puccia è senza dubbio il panino più famoso della Puglia. Si tratta di un prodotto davvero semplice e facile da preparare: è il risultato della lavorazione della semola di grano duro mischiata con olio sale e lievito.

Il panino è un disco di circa 25 centimetri che può essere farcito in più modi diversi per preparare un pasto veloce e gustoso. La caratteristica principale di questo pane sta nella sua lunga lievitazione di almeno 2 ore.

Secondo alcuni storici, il termine puccia deriva dalla parola latina buccellatum, ossia un pane di origini romane che veniva consumato dai legionari durante le guerre. Il pane è molto morbido ed è cotto su pietra;

Una particolarità di questo pane è che, secondo la tradizione, le pucce con le olive nere (pucce dell’Immacolata) erano l’unico cibo che poteva essere consumato l’8 dicembre, giorno di preghiera e di digiuno. Oltre questa variante, la puccia può ovviamente essere condita in più modi, andremo ora ad elencare i più buoni.

Le principali varianti della Puccia Salentina

Le due tipologie principali di puccia sono quella uliata e quella liscia.

La prima è ricca di olive e viene presentata anche alla famosa sagra “te la uliata”. Nonostante ciò però non è una vera e propria puccia. Ovviamente, di paese in paese la ricetta varia a causa della trasmissione orale che da una generazione all’altra può variare in alcuni aspetti, e nei tempi passati era un cibo povero e frutto del duro lavoro dei campi e perciò veniva realizzato principalmente con prodotti di scarto come le cipolle o le olive.

Oltre alle varianti appena citate, ne esiste anche una che richiede come ingrediente principale la farina di semola (puccia vampa tipica del tarantino).

  • Puccia alla gallipolina: la Puccia alla gallipolina è un grande classico e si tratta del panino riempito con acciuga, capperi, provolone, pomodorini, tonno e pesce fritto.
  • Puccia ortolana: dal momento che è un panino molto semplice, la puccia si presta anche ad essere mangiata accompagnata dalla verdura. La puccia ortolana viene quindi servita con verdure grigliate, zucchine, pomodori secchi, melanzane.
  • Puccia capitolina: la puccia capitolina non è altro che il frutto di uno stravagante accostamento tra il tipico pane pugliese e i due prodotti tipici della tradizione romana: cicoria e porchetta, e nel caso lo si desiderasse anche il pecorino.
  • Puccia versione fast food: la tradizione gastronomica Salentina propone anche la puccia nella sua versione fast food, con hamburger e patatine o affettati, che attira molto i giovani. La puccia con uccelletti è un tipico esempio di questa variante e viene venduta con mozzarelle e scamorze affumicate insieme a pancetta e patatine.
  • Puccia dell’immacolata: la madonna dell’immacolata è molto onorata in quanto era la protettrice del regno delle due Sicilie. Secondo la tradizione si pratica un digiuno di un giorno interno che prevede la puccia a pranzo e un po’ di pesce a cena. Attenzione però che la puccia mangiata a pranzo è quella scelta da anni per l’occasione della festa dell’immacolata e in questo caso contiene mollica. Fino ad alcuni anni fa si mettevano acciughe e capperi, mentre ora si è scelto di utilizzare solo olio, tonno, formaggio svizzero e pomodori. La scelta di mangiare la puccia in questo giorno di festa è spiegata dal fatto che essendo questo un piatto molto semplice e veloce da preparare, non occupava molto tempo alle donne, che in questo modo potevano seguire i riti religiosi.
  • Puccia langhigiana: la puccia langhigiana è quella che viene servita accompagnata da burro e parmigiano

Altre varianti di farcitura della puccia

Le varianti della farcitura della puccia sono moltissime e soprattutto diverse in base ai gusti e ai desideri di chi la prepara. Per questo motivo esiste la puccia con bombette pugliesi, quella con lo spezzatino di cavallo, quella con salumi e formaggi, quella con tonno e insalata e quella con mozzarella pomodoro, origano e olio.

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