La cattedrale di Galatina: un’opera unica nel Salento

La cattedrale di Galatina è l’edificio religioso più importante del comune situato nella provincia di Lecce. Grazie agli scrigni d’arte contenuti al suo interno, il Duomo di Galatina è uno dei maggiori capolavori artistici del Salento, capace ogni anno di attrarre un numero crescente di visitatori. La basilica di Santa Caterina d’Alessandria (il nome esteso utilizzato per la cattedrale) è la testimonianza diretta di come il territorio salentino abbia da offrire anche arte e cultura ai turisti che scelgono di trascorrere qui una vacanza di una o due settimane.

Un insieme di stili architettonici

Una delle particolarità più interessanti della cattedrale di Galatina è l’insieme di stili architettonici ospitati: dal gotico al romanico, dal bizantino al normanno. Allo stile romanico appartiene sia il prospetto che il rosone presente nella facciata. Quando poi si varca l’ingresso, il turista viene sorpreso dallo stile gotico, sapientemente celato dalla moltitudine di affreschi paragonabili a quelli presenti nella ben più famosa basilica di San Francesco ad Assisi.

I cicli pittorici voluti da Maria d’Enghien

Gli affreschi della basilica di Santa Caterina d’Alessandria sono stati voluti dalla principessa Maria d’Enghien, moglie del conte Raimondello Orsini, lo stesso che avviò i lavori di ampliamento del Duomo edificato alla fine del XIV secolo. La donna ebbe da sempre una grande influenza sui territori del Salento, avendo ricoperto anche l’incarico di Principessa della città di Taranto, oltre ad essere stata contessa di Lecce dopo la morte del fratello Pietro negli anni Ottanta del Trecento.

La realizzazione degli affreschi risale ai primi anni del Quattrocento, quando la Principessa Maria d’Enghien decise di riaffrescare completamente l’interno della basilica. Tra gli artisti che parteciparono all’opera commissionata dalla Contessa di Lecce anche un certo Francesco d’Arezzo. Lo stile utilizzato per i cicli pittorici evidenzia l’influenza giottesca delle maestranze arrivate da Napoli e da altre aree del Paese. Gli affreschi raccontano l’Apocalisse di Giovanni, la Genesi, i Sette Sacramenti, i Dottori della Chiesa, gli Evangelisti, la Vita di Cristo e la Storia della Vergine.

Il paragone con la basilica di Assisi

Nel corso degli anni, la cattedrale del comune salentino è stata spesso paragonata alla basilica di Assisi, dedicata al patrono d’Italia (San Francesco). Il motivo risiede nelle dimensioni degli affreschi, per la cui realizzazione la Principessa Maria d’Enghien ha ingaggiato alcuni dei migliori artisti della città di Napoli. Il paragone regge, dal momento che per dimensioni il ciclo di affreschi presente nel cuore della basilica di Galatina è secondo soltanto al Duomo della cittadina umbra.

Gli angeli musici

Gli angeli musici custoditi dalla cattedrale di Galatina sono uno dei principali fiori all’occhiello del monumento religioso. Se si considera l’epoca in cui sono stati realizzati e la complessità dell’opera, è possibile affermare che gli angeli musici della basilica dedicata a Santa Caterina d’Alessandria sono la rappresentazione più antica in forma pittorica di liuti, doppi flauti, arpe e cialamelle. Per questo motivo sono anche uno degli elementi più fotografati dai turisti durante la loro visita.

La reliquia di Santa Caterina d’Alessandria

Oltre al tesoro artistico, la cattedrale di Galatina custodisce anche la reliquia di Santa Caterina d’Alessandria. Secondo la tradizione, a portarla a Galatina fu lo stesso principe Raimondello Orsini, di rientro dalle crociate. Sempre stando alla leggenda popolare, il marito di Maria d’Enghien avrebbe strappato con i denti il dito della Santa, dopo averle reso omaggio sul monte Sinai. Oggi i fedeli possono vedere la reliquia dentro un reliquiario realizzato in argento.

Il chiostro francescano

Adiacente alla basilica di Santa Caterina d’Alessandria si trova un chiostro francescano. Anche qui vi sono una serie di affreschi che impreziosiscono l’intero ambiente (risalirebbero al periodo tra il Seicento e Settecento). Gli storici dell’arte attribuiscono tali opere a fra Giuseppe da Gravina. Un’altra attrazione collegata al Duomo di Galatina è il museo, dove è custodito il reliquiario d’argento contenente il dito della Santa a cui è dedicato l’edificio religioso.

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