Il sentiero delle Cipolliane: per gli amanti del trekking

Il sentiero delle Cipolliane è un angolo nascosto di un Salento ancora tutto da scoprire, un percorso che consente a chiunque di vivere a stretto contatto con una natura selvaggia.

Un tempo percorso da commercianti e pescatori, oggi il sentiero delle Cipolliane è meta di turisti alla ricerca di un’emozione diversa all’interno di un territorio che anno dopo anno raccoglie sempre più consensi tra i visitatori stranieri e quelli delle altre regioni italiane.

Ecco una breve guida su tutto quello da sapere riguardo al sentiero delle Cipolliane.

Lunghezza e posizione del sentiero delle Cipolliane

Il sentiero delle Cipolliane misura in totale 2,5 km. Da sud si imbocca in località Ciolo, se invece si arriva da nord ha inizio dal parcheggio della marina di Novaglie (località Porto Vecchio). Il percorso si snoda lungo il territorio del comune di Gagliano del Capo, paese famoso per affacciarsi su una bellissima scogliera, laddove è situato appunto il celebre fiordo del Ciolo. Diverse persone ogni anno sfidano un’altezza di circa 30 metri per tuffarsi dal ponte che sovrasta il fiordo, esperienza sicuramente da non emulare ma da lasciare soltanto a persone esperte e temerarie.

Cenni storici sul sentiero delle Cipolliane

In passato il sentiero delle Cipolliane era attraversato da commercianti e pescatori, che percorrevano questo sentiero che dal mare raggiungeva l’interno del territorio. Sale e merci venivano allora trasportati per poi essere venduti nei mercati dei paesi dell’entroterra.

Per questo motivo, accanto al nome ufficiale, il percorso viene conosciuto anche con l’appellativo di “sentiero dei tratturi”, termine con cui si è soliti indicare i vecchi trafficanti e commercianti che operavano in Salento alcuni secoli fa.

Difficoltà del sentiero delle Cipolliane

Gli appassionati di trekking non avranno difficoltà a percorrere i 2,5 km del sentiero delle Cipolliane. Anche i meno allenati, ma che comunque sono abituati alle lunghe passeggiate tra la natura, completeranno il percorso in circa un’ora.

Come tutti i sentieri che si snodano tra la natura selvaggia, anche quello delle Cipolliane presenta alcuni tratti difficili. Nonostante non vi sia espresso alcun divieto a riguardo, il sentiero delle Cipolliane non è consigliato a persone molto avanti con l’età e a chi presenta difficoltà motorie a seguito di una recente operazione o per precedenti infortuni/incidenti.

Le Grotte Cipolliane

Lungo il sentiero è possibile prendere le deviazioni che conducono alle Grotte Cipolliane. In totale se ne contano tre, a metà strada tra le località Ciolo e Novaglie. Secondo i più recenti ritrovamenti, la datazione delle grotte risalirebbe al cosiddetto periodo Terziario (tra i 65 e 2 milioni di anni fa). Un tempo le grotte erano abitate dai Neanderthal, anche se prima di loro qui c’era soltanto l’acqua del mare, come testimoniato dalla documentazione di conchiglie ritrovate al loro interno. Oggi invece quello stesso mare si trova circa 30 metri più basso.

Le falesie del Salento sono uno spot naturale per una vacanza all’insegna della natura e del trekking nel tacco d’Italia, come viene chiamato il territorio salentino.

Non è un caso che il sentiero delle Cipolliane si trovi a meno di 10 km da Santa Maria di Leuca, dove si trovano forse quelle che sono le grotte più famose (non solo del Salento). Se si sceglie di soggiornare a Gagliano del Capo o nei suoi dintorni, il consiglio è di non perdere l’escursione anche alla Grotta Porcinara, Grotta del Diavolo e Grotta dei Giganti.

Il fiordo del Ciolo

Chi non è mai stato in Salento e si trova davanti il fiordo del Ciolo potrebbe trovarsi le prime volte disorientato. Sembra infatti di essere stati catapultati direttamente in Norvegia, la patria mondiale dei fiordi, ma in realtà si è nel cuore del Salento, a pochi km dall’estremità meridionale dove il mar Adriatico incontra il mar Ionio.

La località del Ciolo, per via del suo patrimonio naturalistico, rientra a pieno titolo nel parco regionale istituito dalla Puglia relativo al tratto Santa Maria di Leuca, gli altri due territori inseriti nel parco sono la costa di Otranto e il bosco di Tricase.

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