I frantoi ipogei più belli del Salento: scopriamo dove si trovano
Cosa tratteremo
I frantoi del Salento, conosciuti come le Miniere d’oro verde o i Trappeti, sono dei luoghi molto antichi all’interno dei quali si produceva l’olio, uno dei prodotti tipici della regione. Questi sono ricavati scavando all’interno della roccia: qui veniva conservato l’olio che, in quanto bene prezioso, andava controllato, e poi un ambiente al chiuso e buio era ottimale per la conservazione.
Nei frantoi lavorava la Ciurma, ossia gli addetti ai lavori, e il Nachiro ossia colui che controllava che tutto procedesse come previsto. Molti di questi frantoi sono più antichi degli altri dal momento che alcuni di questi sono stati ricavati da precedenti cripte di epoca bizantina.
All’interno di questi frantoi erano presenti delle grosse vasche dove venivano lavorate le olive, in base al loro tempo di molitura. La temperatura si aggirava intorno ai 20 gradi e non scendeva mai sotto una certa soglia, anche perché sotto i sei gradi si sarebbe presentato il problema della solidificazione.
Molti degli strumenti che venivano utilizzati erano chiamati con nomi appartenenti al mondo marittimo, e questo avveniva perché non sempre i lavoratori erano contadini, ma il più delle volte erano appunto ex marinai.
La cura con la quale sono realizzate queste strutture è spiegata dal fatto che nel solo Salento troviamo quasi 25 milioni di alberi di ulivi che hanno fatto la ricchezza di quella terra nei secoli.
Frantoio di Gallipoli
Uno dei frantoi più suggestivi è senza dubbio quello di Gallipoli, noto come frantoio ipogeo di Palazzo Granafei, che si trova nel centro storico del paese. All’interno di questa cava, che si estende per quasi 200 mq, si possono ancora oggi ammirare le tracce del lavoro del passato.
Parliamo di una struttura ricavata interamente a mano intorno al XVI secolo, quando la città di Gallipoli ha iniziato a produrre olio in grandi quantità; una parte era destinata ad illuminare le maggiori città europee come Vienna, Berlino, Parigi.
Frantoio di Vernole
Un altro frantoio che va visitato assolutamente è quello che si trova a Vernole e che viene chiamato da tutti il frantoio ipogeo Caffa. Il termine, dialettale, richiama il luogo dove si svolgeva il mercato e dove avvenivano gli scambi commerciali.
La cavità risale al 1500 e si trova direttamente sotto a una delle piazze principali, Piazza Vittorio Veneto. Il frantoio è stato recentemente riaperto al pubblico per permettere ai turisti di ammirare la bellezza di questi luoghi, unici nel loro genere.
Tra l’altro, esiste anche una strana leggenda intorno a questo luogo, ossia che un tempo fosse abitato da folletti (Uri) che durante la notte compivano una serie di azioni dispettose.
Frantoio di Sternatia
Un altro dei frantoi più belli è quello di Sternatia. La bellezza di questo frantoio sta nel fatto che, ad oggi, è ancora utilizzabile ed è collegato ad altri diciannove frantoi tramite dei sotterranei.
Frantoio di Presicce
La città di Presicce intorno al 1700 era da tutti conosciuta con il nome di città sotterranea proprio a causa dei suoni numerosi frantoi (quasi 30). Anche qui, come per altri frantoi, l’olio era destinato ad illuminare i maggiori centri europei, ma era anche utilizzato per garantire l’illuminazione locale.
Frantoio di Noha
A Noha possiamo trovare un suggestivo frantoio proprio davanti al portone del castello. Si tratta di un ambiente molto vasto (circa 300mq) all’interno del quale possiamo trovare un sedile, realizzato scavando all’interno della roccia, e una serie di stalattiti che rendono l’ambiente magico.
Frantoio di Morciano di Leuca
Il frantoio di Morciano di Leuca si trova a meno di 10 km da Leuca, vicino ad una chiesa con un’insegna in latino con su scritto “affinché tu non vada oltre”…andando avanti troviamo il frantoio del 1700, con la macina in pietra e le presse; una scaletta conduce a due grosse rocce che permettevano di macinare le olive.